Livigno 31 agosto 2018 – Matteo Fontana vince l’Icon Extreme Triathlon 2018
Mi sono preso del tempo per metabolizzare quanto accaduto.
Matteo ha fatto una cosa pazzesca! Ci vogliono i contro attributi per decidere di rientrare alle gare, scegliendo ICON. Serve determinazione, sacrifico, pazzia, incoscienza. Matteo è un ragazzo dal carattere deciso e con un talento incredibile. Spesso il suo essere deciso e determinato nelle scelte, lo ha messo in situazioni che non sempre gli sono tornate utili, ma in situazioni estreme, dove serve il coraggio di rischiare, la determinazione di portare a termine ad ogni costo il proprio obiettivo, un carattere forte e deciso fa la differenza. Venerdì a Livigno, Matteo Fontana ha dimostrato che prima di essere atleta è un Uomo, che sa cosa vuole e sa come ottenerlo senza paura di mettere in campo le sue emozioni. Emozioni che riesce a trasmettere in modo unico.
Fin dalle prima ore dell’alba sono in contatto con Diego (De Francesco), suo coach e amico che lo ha accompagnato in questa preparazione e affronterà con lui gli ultimi 10 km di corsa che porteranno l’atleta al traguardo di Carosello 3000. Lo scambio di info è veloce, Matteo esce dall’acqua in terza posizione, attaccato ai primi due e distate solo un minuto dal primo. Mentre guido per arrivare sullo Stelvio dove incontrerò la carovana, penso: bene è determinato! dopo pochi minuti dalla partenza mi arriva il primo messaggio: è secondo, non faccio in tempo a mettere via il telefono che dopo qualche minuto arriva un altro messaggio, è sempre Diego, SIAMO PRIMI! Mi esalto, so che in questo momento Matteo sta divorando tornanti e salendo ad un ritmo importante. Non vedo l’ora di arrivare sul passo dello Stelvio. Avevo chiesto a Diego di inviarmi delle foto per aggiornare i social, “in questa avventura Matteo, presa la decisione di tornare a gareggiare, mi aveva chiesto se avevo voglia di dargli una mano dal punto di vista della comunicazione, se volete chiamatelo pure ufficio stampa”. In realtà, e credo che questo valga anche per Diego che l’ha seguito come Coach, non è stato un lavoro da “ufficio stampa” e nemmeno un lavoro da “Coach” per Diego.
E’ andata così mi chiama un amico, Matteo, mi dice ciao Iron, ci daresti una mano a fare questa cosa? E quando un amico ti chiede una cosa così, non ci pensi nemmeno due volte, il SI e li pronto ancora prima che lui ti finisca il discorso.
Arrivano le prime foto.
Piove e lo vedo infreddolito, capisco subito che le condizioni climatiche non sono quelle che mi immaginavo, messaggio altra foto.
lo vedo bene e so che si sta impegnando al massimo, forzo l’andatura e non vedo l’ora di arrivare allo Stelvio. Mentre scalo i tornanti che mi portano al passo, la temperatura scende vertiginosamente, arrivato in cima toccherà i 2ºC, e la pioggia mista a nevischio è incessante. Parcheggio e scendo dall’auto sono in short e maglietta e fa un freddo che sono costretto a coprirmi con più strati, dei pantaloni tecnici, una termica, una felpa e un anti pioggia. Continuano ad arrivare foto.
Va su forte e Diego mi avvisa che fra poco ci sarà un pit-stop programmato con l’auto di scorta tecnica obbligatoria al seguito degli atleti, per cambiare gli indumenti fradici.
Cambio veloce e si riprende ancor più velocemente, dietro di lui il nulla, davanti ancora molti tornanti da scalare.
Sullo Stelvio fa talmente freddo che non c’è nessuno. tutti chiusi nei bar e nei negozi, tutti chiusi li tranne io e 4 persone, due uomini e due donne, mi avvicino chiedo, siete qua per la gara? Mi rispondono, Si, anch’io dico, ho notizie dalla prima auto, dovrebbero arrivare qua dopo le 12:15. Chi aspettate chiedo, mi rispondono con un sorriso grande, Il Primo! Sono la mamma e il papà di Matteo, in apprensione per le condizioni meteo estreme e per il loro figlio. Scambiamo due chiacchiere e poi li lascio nella loro concentrazione, intanto, cominciano ad allestire l’area ristoro prevista sul passo dello Stelvio.
Con puntualità incredibile arriva prima la moto apri pista e poi dopo nemmeno 30″ nel silenzio vedo Matteo che con pedalata brillante ma in stato di evidente ipotermia scollina e si ferma.
Nemmeno il tempo di cambiarsi, bere qualcosa di caldo, ll team di Matteo è coordinato alla perfezione, lo aiutano a mettere i guanti ha le mani congelate, trema e batte i denti, ha lo sguardo perso nel vuoto, penso è in trans agonistica. Molti con quel clima hanno abbandonato la gara, alcuni non sono proprio partiti, lui è li, fa quello per cui si è preparato. Riparte.
Penso come farà a scendere a Bormio con tutta quest’acqua, con questa scarsa visibilità e con la strada aperta al traffico.. Mi accodo come spettatore, nemmeno il tempo di correre in auto è l’ho già perso, non riesco a raggiungerlo, dopo un pò lo vedo, rivoli d’acqua come piccoli ruscelli tagliano la carreggiata, Matteo incurante e forte di un controllo del la bici incredibile, danza sui tornati a velocità assurde, io mi sarei spalmato a terra anche sul dritto e invece lui, su alcuni rettilinei in discesa raggiunge punte di 84km/h, non riesco a stargli dietro, in un tornante incontra una Porsche bianca che procede a rilento, Matteo affronta il tornante con lei e poi mette la freccia e la supera! Finita la discesa è tempo di affrontare l’ultimo passo e ai piedi della salita è previsto un nuovo Pit-stop, ma questa volta è un cambio borraccia al volo.
Giusto il tempo di dargli un ragguaglio cronometrico sugli avversari e sparisce fra le nuvole basse. In macchina di corsa per l’ultimo scollinamento.
Lo scenario durante la tappa in bici lunga 195 km con un dislivello di +5000m è incredibile. Finalmente arriva la fine della salita, da li 2km di discesa a tutta e ci sarà la zona cambio prevista a “Treppale”.
l’arrivo in T2 è in solitaria degli avversari nemmeno l’ombra, il vantaggio è di più di un’ora sul secondo ma Matteo spinge!
Matteo comincia la maratona, l’appuntamento è a 10 km dall’arrivo al “Bivio” a Livigno, dove incontrerà Diego e da li si salirà fino a Carosello 3000.
Quando Matteo arriva al Bivio è stanco, ma ha un bel passo, si prende il tempo di bere qualcosa, effettua il check degli zaini con l’attrezzatura necessaria per affrontare la scalata e quando, effettuate le verifiche, la direzione gara da il via libera per gli ultimi 10 km riparte nel tripudio della folla di Livigno. Matteo è sempre primo con un distacco abissale. Tutto il gruppo il comitato d’arriva e noi del team ci spostiamo all’ovovia per accogliere Matteo e vederlo tagliare il traguardo, girano voci che è capitato che il primo venisse ripreso e superato negli ultimi 10 chilometri durissimi resi ancora più duri dalla pioggia e dal fango. Noi incrociamo le dita. Arrivati su lo scenario è incredibile, dà perfettamente l’idea dell’impresa agonistica che l’atleta sta realizzando.
Passa il tempo siamo nervosi lo attendiamo e finalmente dopo un tempo che sembra eterno, in realtà Matteo ha divorato la salita, eccoli!
Due pintini sotto il nevischio in uno scenario quasi lunare. Ormai nulla e nessuno può togliere la vittoria a Matteo, gli urliamo da lontano per incitarlo, lui ci sente, gioca con noi, prende il braccio di Diego e se lo mette attorno al collo, come se fingesse di portarlo su in spalla, Matteo c’è e sta arrivando alla grande.
A circa venti metri dall’arrivo, Diego che l’ha accompagnato per 10 km, chissà cosa si saranno datti in quei chilometri che li separavano dall’arrivo, esce dal percorso di gara e lascia che Matteo liberi le sue emozioni scoppiando in un pianto liberatorio alla vista del nastro d’arrivo.
MATTEO FONTANA VINCE CON PIU’ DI TRE ORE DI VANTAGGIO SUL SUO PRIMO INSEGUITORE ICON EXTREME TRIATHLON 2018.
Hai regalato emozioni uniche, grazie per quello che sei riuscito a fare, a Carosello 3000 piangevano tutti!
Grazie Matteo e bentornato!
IronMario
La cronaca per gli amanti dei numeri
Al suo ritorno ufficiale alle gare dopo il grave infortunio, Matteo Fontana centra l’obiettivo e tagliaper primo il traguardo di Carosello 3000 con un tempo ufficiale di 13h 00’30, “fonte Endu”.
La gara, molto dura, è stata caratterizzata da condizioni climatiche estreme per tutta la sua durata, pioggia e temperature molto basse che hanno toccando anche 3°C con nevischio, non hanno mai lasciato gli atleti.
Il via alle ore 5:15 del mattino con la frazione di 3.8 km di nuoto, svolta nelle acque del lago Gallo. Matteo ha da subito messo in chiaro che non avrebbe concesso nulla agli avversari impegnandosi fin dalla prima frazione e concludendola in 3ª posizione in 1h:01’45”a circa 1’00” dalla testa dellagara.
In zona cambio T1, i primi tre atleti si sono trovati praticamente assieme e sono partiti a pocadistanza l’uno dall’altro per la frazione di bici.
La Frazione di bici caratterizzata da 195 km con un dislivello di +5000m ha visto Matteo Fontana dettare un passo impossibile da seguire. Dopo i primi 500 metri dalla T1 era già in 2ª posizione e dopo circa 4km prendeva il comando per non lasciarlo più fino al traguardo. Al passo dello Stelviopassava con quasi un’ora di vantaggio sul secondo, Matteo ha concluso la frazione di bici al 1o posto in 7h28’23”
La terza frazione di corsa, 42km e 300m con un dislivello di +3000, Matteo Fontana determinato a consolidare la posizione l’ha affrontata senza riserve presentandosi in T3, dove l’attendeva Diego De Francesco che come da regolamento ha accompagnato l’atleta per i restanti 10 km di scalata al traguardo, chiudendo la maratona con un tempo di 4h15’14”.
Matteo Fontana taglia il traguardo di ICON al 1º posto con un tempo finale di 13h00’30”.
Matteo Fontana e tutto il suo staff tecnico, ringraziano per l’opportunità e il supporto dimostrato, tutto lo staff di ICON EXTREME TRIATHLON, L’APT DI LIVIGNO e gli Sponsor che hanno permesso di realizzare questa vittoria.