D: Chi sono #MrandMrsClaus?
G/R: #MrandMrsClaus è l’hashtag nato quasi per gioco per rendere “social” il giorno del nostro matrimonio, insieme a #50517.
Nella realtà Mr e Mrs Claus sono Riccardo e Giorgia, due ragazzi (ci piace ancora definirci tali) che si sono incrociati per caso più di 10 anni fa in quel di Novara (città di provenienza di entrambi) e sono cresciuti insieme, hanno attraversato e vissuto diverse età, grandi gioie e anche qualche brutto momento.
Sono due persone che hanno cambiato ed evoluto i loro interessi e i loro gusti, che 5 anni fa si sono trasferite a Milano e, pur essendo indissolubilmente legati a famiglia e amici novaresi e non, si sono creati la propria vita lavorativa e una rete bellissima di nuove amicizie, queste ultime in particolare soprattutto grazie allo sport.
Sono due giovani che 6 mesi fa hanno fatto una bellissima festa, baciata dal sole e dalla presenza delle persone più importanti, festa altrimenti detta matrimonio. ☺
Giorgia e Riccardo hanno alcune passioni in comune: tra queste la corsa (ultimamente convertita anche nel trail), il trekking; inoltre ci piace viaggiare, che poi sia a 10, 100 o 1.000 km da casa poco importa, l’importante è scoprire posti nuovi, magari abbinando anche del buon cibo e del buon vino.
Cosa vuol dire per voi aiutare il prossimo e da dove nasce questa esigenza?
In passato abbiamo avuto esperienze solo di adozione a distanza e di supporto ad amici per varie raccolte fondi, ma non avevamo mai fatto qualcosa in prima persona.
L’esigenza più forte è nata col voler rendere solidale il giorno del nostro matrimonio, cercando quindi una Fondazione che ci sapesse trasmettere delle emozioni. L’incontro è avvenuto da parte mia (Giorgia) grazie ad un collega.
La vera spinta poi è nata dopo aver visto con i nostri occhi quello che viene fatto ogni anno dai volontari della Fondazione Mission Bambini, fatta di persone normali, non supereroi, ma eccezionali allo stesso tempo, persone che ci mettono il cuore e l’anima nell’aiutare soprattutto i bambini, ma in generale le persone meno fortunate di noi. Allora ci siamo guardati negli occhi e ci siamo detti: “perché no? Anche noi potremmo dare una mano nel nostro piccolo…”. Ed eccoci qua con questa bellissima esperienza che, nonostante la tensione iniziale verso l’obiettivo, ci sta regalando molto.
Aiutare quindi per noi significa dare un sostegno – morale e materiale – al prossimo, attraverso l’utilizzo di molteplici strumenti, gesti e azioni. Ma significa anche – e forse soprattutto – farsi del bene, perché la gioia che danno certi momenti e certi risultati è impagabile.
Cosa vi ha spinto a fare la prima raccolta e che risultati avete ottenuto? Me lo raccontereste nei dettagli?
La prima raccolta che facciamo attivamente è quella in atto in questo periodo, per l’iniziativa #GiveTheBeat della Fondazione Mission Bambini.
Brevemente, ci siamo posti un obiettivo base – € 1.500 – che permetterà ai medici (tra i quali il Responsabile della cardiochirurgia pediatrica dell’Ospedale Niguarda di Milano) di salvare la vita di un bambino e nel contempo di effettuare delle ore di formazione sui dottori locali, in modo tale che questi ultimi possano in primis prevenire l’aggravarsi di alcune patologie, che portano poi all’urgenza delle operazioni, ed essere comunque in grado di operare in caso di necessità.
Ad oggi, contenti ed emozionati per il risultato raggiunto, possiamo dire di aver centrato il primo obiettivo. A questo punto quindi vorremmo alzare un po’ l’asticella per sognare di salvare la vita di più di un bambino.
Cosa direste agli scettici che non credono in questo tipo di azioni e sulla loro veridicità
Solo di vedere ed ascoltare – non solo con occhi e orecchi ma con il cuore – le testimonianze. A noi hanno spalancato un mondo e convinto ancora di più che davvero tutti, nel nostro piccolo, possiamo aiutare e fare del bene. In questo caso la parte più importante a nostro parere la fanno i medici, però con il supporto e i fondi raccolti da noi fundraiser.
Inoltre pensiamo che il più delle volte paradossalmente la parte più bella e gratificante sia il fatto di ricevere più di quanto si da, la buona azione la si fa sia verso chi riceve ma anche verso noi stessi.
Divagando brevemente dall’oggetto della domanda, pensiamo che di questi tempi, dove (quasi) tutti ci lamentiamo di tutto (del lavoro, dei troppi impegni, del poco tempo…) aiutare il prossimo vuol dire darsi una possibilità di fare e farsi del bene. E per aiutare il prossimo ci sono davvero tante azioni “socialmente” utili: dal sostenere una Fondazione, al partecipare ad una missione, dal servizio di clown per supporto ad adulti e bambini in ospedale, alla donazione di sangue,… insomma la scelta non manca.
Noi ci siamo conosciuti grazie allo sport, sport è solidarietà in che modo secondo voi potrebbero migliorare la loro convivenza?
È vero, noi grazie alla corsa abbiamo conosciuto e ci siamo creati in una città non nostra un bellissimo gruppo di amici.
Lo Sport sano, quella con la S maiuscola, è una componente molto importante della Solidarietà, il cuore pulsante delle azioni, che donano forza a chi ogni giorno deve combattere la propria battaglia personale e non deve arrendersi mai.
Faccio un esempio: qualche settimana fa abbiamo corso la RunRivieraRun, sulla Riviera Ligure, e partecipavano dei ragazzi diversamente abili spinti da volontari, e tutti insieme cantavano, avevano parrucche e travestimenti… beh, quell’immagine che mi ha accompagnato per qualche km mi ha riempito occhi e cuore.
Molte Fondazioni e Onlus inoltre, in occasione di alcuni eventi sportivi (uno su tutti a Milano è la Milano City Marathon, che si divide in maratona e staffette), donano una parte del ricavato delle quote di iscrizione a favore della realizzazione dei più svariati, contribuendo così ad una reale connubio tra sport e solidarietà.
Prossimi obiettivi? Raccontatemi la prossima vostra missione?
Sportivi o di solidarietà? ☺ per quanto riguarda quelli del progetto benefico, avendo praticamente raggiunto l’obiettivo base, il sogno e la speranza di fare meglio ci sono; da qui in avanti, vogliamo dare concretamente una bella mano ad un altro bambino.
Obiettivi sportivi… vedremo cosa ci riserverà il 2018.
Per quelli che vorrebbero aiutarvi anche non mettendo dei soldi invece?
Siamo consapevoli del fatto che ognuno contribuisce compatibilmente con le proprie possibilità e che comunque ci sono talmente tante Associazioni che sarebbe impossibile sostenere tutti. Noi saremmo già molto contenti se le persone che abbiamo contattato diffondessero a loro volta il messaggio, sarebbe un bel gesto di fiducia nei nostri confronti e verso la Fondazione.
Mission Bambini organizza inoltre diverse iniziative alle quali poter prendere parte: raccolte alimentari, nel periodo di Natale servizio di impacchettamento nei negozi…
Aggiungo io Condividere questo messaggio grazie!!
Sogni nel cassetto?
Sicuramente partecipare ad una missione all’estero.
Sportivamente parlando… mi rifaccio alla risposta sugli obiettivi 😉
Immaginate di avere la possibilità di creare qualcosa di vostro, di differente, che coniughi sport e beneficenza, cosa fareste?
Magari non sarà molto originale, ma invece delle “solite” domeniche mattina di corsa (competitiva o meno) sarebbe bello organizzare dei weekend multi-sportivi e magari di conoscenza con una Fondazione.
Bello, interessante mi piace, quando volete io ci sono!
Chi dei due è il deus ex machina di queste vostre iniziative?
Io (Giorgia), ma solo perché ho conosciuto la Fondazione grazie al lavoro.
Date un consiglio alle coppie che come voi devono sposarsi e voglio fare il vostro percorso
😀 Ahahahaahah (risata) un consiglio? Non tenete a portata di mano in casa armi pericolose 😛
Scherzi a parte, io personalmente (Giorgia) sono una persona che non si sente di dare consigli, se non richiesti, perché quello che potrebbe andare bene per una coppia non si adatta invece ad un’altra.
Quello che posso dire è di non dare mai nulla per scontato, per quanto possibile dato che poi non tutte le giornate sono uguali alle altre. Non è facile a volte non prendersela anche per le piccole cavolate quotidiane, ma lo dico anche a me stessa di “rompere meno” e di godersi di più il tempo a disposizione. E poi vorrei dire di mettere impegno e dedizione nella costruzione e nel mantenimento di un rapporto, e che se una relazione non “scorre” già prima, non saranno poi un anello al dito o una firma a costringere le persone ad un cambiamento di vita in senso peggiorativo, se così si può dire.
Per noi il matrimonio si è concretizzato in una bellissima giornata di festa e ricca di emozioni con le persone più care e gli amici, ed è stato il coronamento di una lunga storia, per la quale avevamo già messo delle solide basi negli anni, con vari obiettivi e traguardi raggiunti, con il trasferimento a Milano,…
E poi viaggiate (che siano 10/100 o 1000 km), divertitevi, litigate (poco) fate la pace, ridete di voi e tra di voi e insieme agli altri, siate gentili e sostenetevi l’un l’altro, abbiate delle passioni in comune ma ritagliatevi anche dei vostri momenti (anche solo per cantare a squarciagola in casa)… e prendendo spunto da un libro “viaggiate leggeri, siate leggeri, vivete leggeri”, che di pesantezza ce n’è già abbastanza in giro.
Giorgia, Riccardo Grazie!
Dovremmo prendere spunto da loro per unire tempo libero, sport, solidarietà e amicizia.
Mi piacerebbe dare una mano a #MrandMrsClaus quindi due facili cose da fare:
- Cliccare qua e donare quello che si può!
- Condividere questo articolo con i vostri amici sulla vostra bacheca, questi sono i veri messaggi che andrebbero condivisi.
Di sicuro almeno uno dei due punti ,se non entrambi si possono fare e sono alla portata di tutti.
Niente Scuse!
IronMario