Andora Race Triathlon Sprint
Missione compiuta! (1ª parte)
Pensavo fosse quasi impossibile per uno come me, e invece eccomi qua a raccontarvi quanto è stata divertente la mia prima gara di Triathlon.
Ma procediamo con ordine.Domenica 26 aprile 2015.
Decido di partire la mattina stessa della gara, potrebbe essere un azzardo, a me piace rischiare.
Sveglia alle 6,00 ci sono 2 ore e 30 minuti di auto e la 1°frazione parte alle ore 14,00, ma le cose da fare sono tante.
Ore 6,45 il tempo di fare colazione, caricare l’auto e sono in autostrada, si parte, destinazione Andora.
La sera prima ho messo in ordine in un contenitore di plastica trasparente tutto quello che mi sarebbe servito il giorno dopo in ordine di frazione, faccio mente locale: cambi, cibo, integratori, eventuali guai tecnici… ok c’è tutto!
Ripenso alle ultime raccomandazioni del mio amico triathleta, che avrebbe dovuto so/supportarmi… che però all’ultimo mi ha paccato. Bastardo! Scherzo il motivo era più che valido e per certi versi è stato meglio così, sarà per la prossima volta!
Per tutto il viaggio sono sommerso dai messaggi di supporto che mi arrivano da ogni dove, mi emozionano tanto, decido di prendermi un caffè in autogrill per godermeli tutti.
Viaggiare da solo in auto con la musica giusta ha un gusto speciale, mi da una sensazione di pace interiore dal sapore introspettivo.
La strada scorre via veloce e mi rilasso.
Penso da dove sono partito, penso alla prima corsa con Ivano e quello che sono riuscito ad ottenere nel running, la mia prima maratona. Ora c’è il debutto nel triathlon. L’entusiasmo e la passione mi accompagneranno a Pescara. Ma è un’altra storia.
Alle 9,00 sono già a destinazione.
Il tempo non promette nulla di buono. Speriamo bene e stiamo a vedere.
Dopo un piccolo giro di perlustrazione cerco un posteggio comodo per l’auto non lontano dalla zona di partenza e di cambio.
Le cose da fare sono parecchie:
Ritirare pacco gara con pettorale.
Vedere le griglie di partenza per la prima frazione.
Preparare il materiale per la frazione di bici e di corsa da consegnare in zona cambio/transizione che aprirà alle 11,30 e chiuderà alle 13,30.
Mangiare il giusto e per tempo, evitando così il rischio di dover essere recuperato in acqua.
Fare un tuffo in mare per avere conferma di quanto sia fredda e non avere sorprese dopo.
Ritiro il pettorale, lo Staff è molto disponibile, vado a preparare la bici e il materiale da lasciare in zona cambio.
Sono le 10,45 ed il momento giusto per mangiare: il menù prevede grano integrale decorticato al pesto, d’altronde siamo in Liguria!
Espletata la pratica cibo sale la tensione.
Sono le 11,30 mi avvio in zona cambio, i giudici iniziano la fase di controllo, come da regolamento entro con il casco in testa allacciato e con l’essenziale da lasciare per la 2ª e 3ª frazione.
Cerco la mia postazione: 511z
Con me avevo:
– la bici con il suo numero e le scarpette allacciate ai pedali, l’elastico con il numero sul manubrio (andrà poi indossato) 1 barretta fissata sul tubo dritto, occhiali (altrimenti a 40km/h oltre a lacrimare ti si riempiono gli occhi di simpatici moscerini e affini) e 1 borraccia;
– le Zoot del mar per la frazione di corsa;
– un piccolo asciugamani per asciugarmi e pulire i piedi;
– cappellino e bottiglietta d’acqua (che poi non utilizzerò)
Va tutto posizionato non oltre la ruota anteriore della bici e sul lato destro.
Il necessario per la prima frazione muta Zoot Force1, 2 cuffie, gli occhialini e le ciabatte le ho lasciate fuori, a breve mi serviranno.
Ora è veramente tutto pronto.
C’è giusto il tempo per fare qualche foto e stemperare la tensione con gli amici ritrovati e con quelli appena conosciuti, prima di tuffarsi in mare e per fortuna, nonostante le nuvole minacciose, non piove…
to be continued…