Giovedì 2 giugno 2016,
E’una data importante in Italia, è la festa della Repubblica, ma quella di oggi è una data da segnare sul calendario, perché dopo anni di chiusura e dopo il restauro, riapre il Tempio del Ciclismo su Pista, il mitico Velodromo Vigorelli di Milano.

Entrando saltano subito all’occhio le parti di pista ripristinata, come delle ferite rimarginate con pelle nuova, il legno nuovo si unisce al vecchio, quasi a dire la storia continua. È un po’ che ci giravo attorno. quest’inverno ero anche stato nella mitica officina artigianale di Masi, storico produttore di bici milanese, che ha sede proprio dentro il Vigorelli, anzi a dire il vero sotto le curve sud ovest del velodromo.
Punzecchiandolo un po’ mi aveva confidato che era molto contento del restauro e della riapertura, ma mi aveva anche detto in modo perentorio, “non pensare che quelli che vedi con le barbe lunghe e lo scatto fisso in giro per la città, abbiano le gambe per girare qua, forse girare basso.. Ma per girare in alto nelle curve, ci vuole ben altro”.
Masi probabilmente si riferisce alla moda hipster a scatto fisso che sempre più sta prendendo piede.
Chissà quale sarebbe il punto di vista di chi oggi abbiamo visto spingere forte sui pedali e ben in alto sulle curve.

Alessandro Bruzza Fixed Pro Rider del Team Cinelli Chrome. Lui la barba ce l’ha, non da hipster, ma sicuramente ha anche le gambe….
Io personalmente spero che Il Vigorelli, torni a diventare meta di quei record dell’ora che lo videro protagonista nel passato.

Di quelle 6 giorni di Milano disputate ininterrottamente dal 1961 al 1984 quando poi nell’85 la storica nevicata mise ko non solo il Palasport di San Siro, ma anche il Vigorelli. La speranza è che La pista di 397,7 metri, larga 7,50 m, con una pendenza massima in curva di 42 gradi, possa ospitare in futuro anche gli appassionati, concedendo la possibilità di girare e allenarsi a pagamento.
Respirare quest’aria, mi ha fatto venire voglia di girarci, chissà mai un giorno……
